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Nell'estate del 1972 un ragazzo con un afro pittoresco e un paio di mani enormi, di nome Julius Erving, si ritrova al centro di un caso senza precedenti, conteso fra tre squadre di due leghe diverse: da un lato la Nba, dall'altro la giovanissima, spregiudicata Aba. È proprio in quest'ultima che Erving, meglio noto come Doctor J, giocherà i primi cinque anni della sua carriera, ai Virginia Squires e poi ai New York Nets, tramutandosi in un personaggio dai contorni leggendari, con un repertorio strabiliante di salti, finte e acrobazie, destinato a cambiare la percezione stessa della pallacanestro. Finché nel gennaio del 1976, sull'orlo del tracollo finanziario, la Aba non organizza un evento a sorpresa: la prima gara delle schiacciate. A vincerla sarà lui, Doctor J, con un volo indimenticabile dalla linea del tiro libero. Lo stesso gesto replicato un decennio dopo da Michael Jordan come tributo esplicito al maestro, all'«uomo che ha dato il via a tutto» e trasformato il basket in uno spettacolo emozionante. Grazie a una ricerca approfondita su fonti e testimonianze d'epoca, Michele Martino ricostruisce per la prima volta l'intera traiettoria di uno degli atleti più affascinanti nella storia dello sport: dall'infanzia, segnata dalla morte del padre, alle sfide nei playground di New York; dalle spumeggianti stagioni nella Aba alle battaglie a colori contro Magic e Bird con la maglia dei Philadelphia 76ers. Un ritratto completo del giocatore che ha determinato più di ogni altro l'evoluzione del basket come lo conosciamo oggi.